qui fuit apud nos lucerna juris
Il Garante per la protezione dei dati personali ha differito di sei mesi, cioè sino al 31 dicembre 2005, la scadenza temporale delle sette autorizzazioni generali per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari, disponendo una quarta proroga dopo la scadenza del 30 giugno 2005.
I sette provvedimenti, pubblicati sulla G.U. del 14 agosto 2004, riguardano i rapporti di lavoro (aut. n.1/2004), i dati sulla salute e le vita sessuale (aut. n.2/2004), le associazioni e fondazioni (aut. n.3/2004), i liberi professionisti (aut. n.4/2004), le attività creditizie, assicurative, i sondaggi, l'elaborazione dati e da altre attività private (aut. n.5/2004), gli investigatori privati (aut. n.6/2004) e i dati di carattere giudiziario (aut. n. 7/2004).
Trattasi delle misure di sicurezza di cui agli articoli da 33 a 35 (trattamenti con e senza l'ausilio di strumenti elettronici) e all'allegato B (disciplinare tecnico delle misure minime) del D.Lgs. n. 196/2003, non previste dal D.P.R. n. 318/1999, fra cui è compresa anche la stesura del Documento Programmatico sulla Sicurezza.
Le protezioni previste dal Codice della privacy avrebbero dovuto essere approntate entro fine 2004 (si tratta già di una proroga, la scadenza originaria era il 30 giugno 2004), mentre ora si potrà aspettare fino al 31 dicembre 2005. E' stato inoltre prorogato al 31 marzo 2006 il termine per l'adeguamento per i titolari di trattamenti effettuati con strumenti elettronici, che oggettivamente non sono in grado di rispettare le prescrizioni di legge e che sono tenuti a descriverne le ragioni in un documento con data certa da conservare presso la propria struttura.
Il 6 luglio 2005 il Garante ha emesso un comunicato stampa con il quale illustra il piano d'azione per verificare se i dati personali dei cittadini siano trattati con correttezza e se le norme a tutela della privacy siano effettivamente rispettate da chi gestisce le banche dati.